sabato 11 giugno 2011

Il Segno D. Sign

Ci sono forme, esistono colori che rapiscono il nostro sguardo, muovono il nostro cuore suscitando emozioni che talvolta non sappiamo ordinatamente spiegare.

Sono forme che il nostro corpo individua come fossero state originate da una comune discendenza, a volte ci appartengono: sono oggetti legati alla nostra personale esperienza. Altre volte sono estranei alle nostre relazioni, eppure emanano un' evanescenza in cui sentiamo che la loro identità ci appartiene. La diversità attende di essere riconosciuta quale maestra del nostro divenire, nutre incessantemente la nostra identità, eppure essa è più spesso martire nel continuo sacrificarsi all'esistenza.

Segno, abbiamo titolato in questo modo il nostro viaggio artistico attraverso le immagini dall'artista Manish Mehta, presentate in questa vetrina esclusivamente dalla nostra rivista Diamante.

Le azioni fanno la storia, ma l'azione vive nella vita, quando viene raccontata perde parte della sua forza, può acquisire grandezza, gloria ma è pur sempre cosa compiuta..passata. Il racconto rischia di trasformarla in memoria; superare l'ovvietà e un carattere proprio degli artisti. Manish ci regala un'opera di vita attraverso tessere, frammenti e quadri. Un mosaico che attende la nostra partecipazione per essere completato. L'artista racconta dei segni e li individua liberandoli dall'ordinaria struttura del racconto. Nella preordinata esistenza rimabbero silenti, attraverso l'artista acquistano una voce nuova.

Il mosaico è formato da tessere e quadri. Si lascia scomporre e ricomporre in maniera sempre inedita, senza perdere in ogni composizione la sua unicità. Ogni piccola e grande tessera è in sé compiuta, viva nelle sue molteplici relazioni, ma pur sempre immagine di un universo che è il suo datore di lavoro. L' India.

Saremo guidati verso colori e forme che ci aiuteranno a capire una vita, quella di un paese straordinariamente diverso dal nostro, ricco di scenari naturali dove suoni e odori si frangono nell'aria con la medesima forza.

Ricco di valori, la cui fonte si origina in un cosmo tanto lontano da farci sfiorare la culla dell'umanità. Ricco di arte, la più nobile e complessa, l'arte della tessitura, fiorente di artigiani che dominano ancora con le loro tecniche e la loro esperienza ogni possibile ingegneria industriale. Ricco di gente che fà dello studio la sua prima moneta per offrirsi al futuro in piena consapevolezza del suo essere.

E' tra queste colonne che nascono le immagine che vi presentiamo, il rapporto tra la linearità dell'essere presente in molteplici sguardi, diversi nelle loro identità, ma correlati dal medesimo valore.

L'amore per le proprie radici, il riconoscimento del vecchio e del nuovo come medesima necessaria realtà per riconoscersi nel futuro. Ciò che appartiene all'identità nazionale è genesi di creatività, si svilluppa e promuove incarnandosi in una nuova anima che non perde la sua essenzialità, la sua individuazione.

Quei colori in forte contrasto, nati dall'esigenza di differenziare gli individui nella loro appartenenza sociale, si profilano come schacchi su una nuova scena ripetendo, anche in maniera diversa, l'immanenza del loro significato. Il gesto di una filosofia di vita diventa un'angolazione fotografica, immagini su cui sono impresse memorie tatuative, indelebili ed eterne.

Nascono nuovi concetti in rapporto alle funzioni trasmigano i linguaggi, il segno diventa design, ma l'identità rimane costante, fluendo nella sua espressione artistica come fosse uno schiocco di dita, la sua vitalità è ancora India>per sempre tua.